Professione Docente

La recensione di Gilda TV al numero di Marzo 2022 di Professione Docente.

Prendetevi del tempo per leggere Professione Docente, la rivista bimestrale diretta da Renza Bertuzzi, perché il numero di Marzo offre l’occasione per riflettere sullo stato dei diritti sociali considerati universali come salute e istruzione. [https://youtu.be/9JUnnA2I0gE]

S O M M A R I O

Renza Bertuzzi: DEI DIRITTI E DELLE PENE

Rino Di Meglio – IL PARLAMENTO SIA SOVRANO PER I PROBLEMI DELLA SCUOLA

Ester Trevisan – LA DEMOCRAZIA DELL’OCCULTAMENTO

Antonio Massariolo – DIRITTO ALLO STUDIO… A PIEDI

Francesco Pallante – UNA SITUAZIONE CHE INIZIA A FARE PAURA

Giuseppe Candido – CI SAREMMO ASPETTATI DI PIÙ

Gianluigi Dotti – CARTA DI GENOVA – ORIENTAMENTO E FORMAZIONE LAVORO

Giovanni Carosotti – UN ATTIVISMO SOSPETTO

Fabrizio Tonello – LUCIANO CANFORA: COSÌ SI ERODE LA COSTITUZIONE

Roberto Casati – IL MARE È LA VOCE DELLA VITA

Piero Morpurgo – 1946: ELIO VITTORINI, CONCETTO MARCHESI, LINA MERLIN PER UNA SCUOLA SERIA.

Renza Bertuzzi Intervista al Professor Silvio Garattini – NON C’È ISTRUZIONE SENZA SALUTE, MA NONC’È SALUTE SENZA ISTRUZIONE

Alberto Dainese – I DOCENTI E LO STUDIO: L’IPOCRISIA DELLA FORMAZIONE E LA NECESSITÀ DELL’AGGIORNAMENTO

Marco Morini – DECADE IL MITO DELLA LIBERTÀ DEL WEB

Massimo Quintiliani – MANTOVA, UNA DELLE CITTÀ PIÙ BELLE DELLA LOMBARDIA

Allegato RSU – “O si vota o qualcuno vota per noi”.

Dei Diritti e delle Pene.

di Renza Bertuzzi

È sempre più difficile districarsi nella confusione ideologica e fattuale in cui ci si muove, galleggiando – è il caso di dirlo – in una brodaglia indistinta. Si dichiara a gran voce, con assillante retorica, che viviamo nell’età dei diritti. Ma è vero o no?
E poi, quali sono i diritti a cui aspira la maggior parte delle persone? Ad una prima osservazione verrebbe da dire che prevalgano quelli individuali, relativi alle singole soggettività, indifferenti a quelli della collettività.

L’Io sembra voler prevalere sul noi e allora tutto ciò che riguarda le regole istituzionali, i diritti sociali ( in sostanza la struttura portante della vita politica e istituzionale) non rientra nell’interesse di molti. In questo numero, cerchiamo di rimettere un po’ di ordine nei tasselli impazziti, cominciando dal tema delle decisioni in materia di istruzione.

Chi è deputato alla discussione e alla decisioni?
Da tempo è invalsa l’ abitudine di riservare decisioni importanti al governo o addirittura al primo ministro, escludendo il Parlamento: è una tendenza che si trova anche nella scuola con la figura del preside manager che – sempre più – invade sfere che non gli competono, creando conflitti e contenziosi.

La tendenza che, nel numero di gennaio, Francesco Pallante ha definito verticismo solipsistico.

La democrazia non è concentrazioni di poteri, ma distribuzione dei medesimi, e dunque non occultamento dei dati, ma resa pubblica.

Quindi il luogo istituzionale in cui affrontare l’argomento dell’Istruzione è il Parlamento, lo ha ribadito Rino Di Meglio, nel suo discorso alla conferenza stampa di presentazione di due Disegni di legge sulla scuola, Il Parlamento sia sovrano per i problemi della scuola, pag. 3; e non è accettabile che i dati sulla situazione della pandemia nelle scuole siano tanto imprecisi da apparire quasi un tentativo di occultamento, come è successo con la comunicazione del ministro Patrizio Bianchi, La democrazia dell’occultamento, Ester Trevisan, pag. 4.

I diritti si diceva, quelli sociali, alcuni dei quali considerati universali della cittadinanza, che spettano (o dovrebbero spettare) ogni persona come i diritti alla salute e all’istruzione.

Come stanno? Non bene, diremmo, in grande pena. Li esamina, con occhio preoccupato da costituzionalista, Francesco Pallante, pp 6-7;

Una situazione che inizia a fare paura,: “ Sanità e istruzione, in particolare, risultano colpite in modo così brutale dalle inadempienze governative da far dubitare della loro stessa “tenuta” come diritti costituzionali”; ne parla il professor Silvio Garattini, in un ‘ intervista a Renza Bertuzzi, pp.16-17 Non c’è istruzione senza salute, ma non c’è salute senza istruzione;
informa;

Antonio Massariolo, Diritto allo studio…a piedi, pag. 6, che la maggior parte delle scuole in Italia non è raggiungibile con mezzi pubblici!

Ma è in grande pena tutta la Costituzione alquanto a brandelli, secondo l’analisi implacabile di Luciano Canfora, nel pamphlet La democrazia dei signori, recensito da Fabrizio Tonello a pag 12;

Luciano Canfora : così si erode la Costituzione. La scuola, luogo preposto all’ istruzione, come va, Covid 19 a parte? Va, anch’essa, molto di fretta, in direzione pericolosa, guidata, con mano, anche qui, occulta.

Si va verso una scuola regalata alle aziende,
uno svuotamento brutale dei principi costituzionali, di gran carriera e in modo cinico, utilizzando la distrazione prodotta dalla pandemia. Ne parlano Giovanni Carosotti, Un attivismo sospetto, pag.11; Gianluigi Dotti, Carta di Genova. Orientamento e formazione lavoro, pag. 10.

Anche il mantra della formazione, che sostituisce il tradizionale e sensato studio o aggiornamento, può essere a buon conto inserito nel processo di metamorfosi della scuola, Alberto Dainese, I docenti e lo studio: l’ipocrisia della formazione e la necessità dell’aggiornamento, pag. 18.

Il rapporto tra scuola e lavoro è un tema discusso anche nell’Assemblea costituente, ma con quali protagonisti, con quali accenti, con quale fervore politico!
Piero Morpurgo, pp 14-15, nella sua preziosa puntata di Storia della scuola, 1946: Concetto Marchesi, Elio Vittorini, Lina Merlin Per una scuola seria; Renza Bertuzzi, Costituzione o aziende? Questo è il problema. Pag.15.

La prova incontestabile del fatto che la scuola e l’ istruzione siano ormai residuali è nelle risorse risibili ad esse destinate nella Legge di bilancio e nel PNRR, Giuseppe Candido, Ci saremmo aspettati di più, pp. 8-9

Per una scuola ancora tale, che ricerchi nuove strade e nuovi contenuti culturali, in sintonia con i tempi che mutano, la proposta originale e stimolante di Roberto Casati, Il mare è la voce della vita, sull’importanza di dare più spazio all’ oceano nel curriculum della scuola dell’ obbligo, pag. 13.

Quindi la libertà, mito di questa epoca che tutti vanno cercando per sé e non per gli altri, e che è sempre più impedita in quel luogo che l’ illusione crede il più libero: il web. Marco Morini, Decade il mito della libertà del web, pag. 19.

In fondo, il sogno di Mantova, città di Virgilio e di bellezze fascinose, Massimo Quintiliani, Mantova, una delle città più belle della Lombardia, pag.20.

Infine, un volantino (Allegato RSU – “O si vota o qualcuno vota per noi”) per ricordare a tutti l’importanza delle elezioni delle RSU, di andare a votare, meglio votare Gilda-UNAMS.

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